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Eventi & Incontri

Paesaggi viticoli per astemi e non

13:00 14 Novembre 2013



Il paesaggio fin dalle origini è sempre stato visto ed interpretato come un qualcosa di statico, puramente estetico, legato ad un'immagine, una foto e un ricordo. Oggi però con l'avvento della cosiddetta "cultura del paesaggio" ci siamo resi conto che è un qualcosa di molto più dinamico e complesso: un patrimonio di tutti, costituito non solo da elementi fisici ma anche da relazioni che tra loro intercorrono.

Paesaggio vuol dire quindi appartenenza al territorio, cultura, tradizioni, qualità dello stile di vita ma soprattutto vuol dire anche agricoltura. Tutti i paesaggi Italiani sono stati infatti disegnati dell'agricoltura che nei secoli, attraverso la sua attività produttiva, ha di fatto determinato tutte le forme ed i colori che oggi possiamo osservare. Interessante è in particolare il caso del paesaggio viticolo sia perché caratterizza fortemente l'identità e di conseguenza anche il valore del prodotto finale sia perché gli "osservatori" e quindi i punti di vista possono essere diversi (troviamo sia l'agricoltore che il residente che il turista).

Come raggiungere la sostenibilità in questo ambito? Come ridefinire i rapporti tra natura, agricoltura,paesaggio in termini funzionali e sociali? Può/deve il paesaggio essere considerato anche come indicatore di sostenibilità per l'attività agricola?

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